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Hawaii, la Polinesia perduta dell'isola di Kauai
 

autore:    Vittorio Bruno [29-03-2020]

Kaua’i. Lussureggiante. Misteriosa. Autentica. Speciale. L’isola giardino che abbiamo conosciuto in Jurassic Park, King Kong, i Pirati dei Caraibi e Lilo e Stitch. Unica con le testimonianze di una antichissima e misteriosa colonizzazione polinesiana. Unica con le spiagge piu’ numerose e belle delle Hawaii. Unica con la palude piu’ alta del mondo.

Un tempo unita a Ni’hau, è l’isola più ancestrale e lontana dal vulcanesimo attivo tra le otto isole principali che compongono l’arcipelago. La prima ad essere creata dall’hotspot vulcanico che soggiace in profondità a 2000 km sotto la superficie terrestre.

Come in Avatar, lo stretto contatto tra la terra e gli antichi viaggiatori polinesiani, dava loro la consapevolezza che Kauai fosse la piu’ antica delle isole e che le rimanenti ringiovanivano man mano che si avvicinava al vulcanesimo attivo dell’isola di Hawai’i.
La leggenda racconta della lotta tra Pele, la dea del fuoco (ma anche dei vulcani, della danza e della luce) e la sorella maggiore, Na-maka-o-Kaha’i, la dea del mare.
La dea del fuoco sedusse il marito della sorella e da allora la dea del mare non ha ancora placato la sua ira. Da Tahiti, Pele vagò nell’oceano fino a rifugiarsi a Kauai. Ma qui raggiunta dalla sorella dopo una lunga lotta dovette scappare per rifugiarsi a Ohau e poi Maui. Solo quando raggiunse le profondità del mantello sotto la montagna di Mauna Loa sull’isola di Hawai'i, trovò casa poiché la montagna si rivelò troppo grande per essere attaccata dal mare… per ora.

Come Pele anche il nostro Efesto ha dimora in un vulcano (l’Etna), ma se Efesto viene rappresentato brutto e zoppo, la dea del fuoco polinesiana viene rappresentata come una donna bellissima con lunghi capelli biondi (che si possono ritrovare dopo le eruzioni, si tratta di sottilissime fili di silice). Così la immaginavano i primi colonizzatori hawaiani. Consapevoli della sua forza distruttrice e insieme della forza sia creatrice che dona vita, nei campi fertili dei terreni vulcanici e dalle acque sorgive dai fianchi dei vulcani.

Anche la posizione di Kauai è significativa, si trova infatti al vertice piu’ a nord del triangolo che disegna l’immensa nazione polinesiana. Un popolo separato da migliaia di chilometri di oceano ma con gli stessi simboli religiosi, la medesima lingua, uguali tradizioni e incredibili capacità di navigazione.
Gli altri due vertici sono dati dalla Nuova Zelanda e dall’isola di Pasqua. A coprire 35 milioni di km2, si pensi che la Russia ha un'estensione di poco meno della metà.

Kauai non ha un significato particolare, a differenza di Hawai’i.
Il nome dell’isola maggiore non è soltanto il nome di un’isola, racchiude l’essenza dello spirito di queste isole. Racconta la creazione del mondo data dall’incontro del respiro vitale (HA), dell’acqua (WAI), nel luogo degli dei (‘I). L’isola di Kauai permette di scoprire al viaggiatore che lo desidera tutto questo. Il cammino lungo i crinali che racchiudono valli profonde e colorate, l’atmosfera unica della zona umida dell’antica caldera e ancora il tramonto lungo la Na Pali coast, aprono il cuore di chiunque sappia accogliere il respiro vitale, condividire lo stesso respiro, o come dicono gli autentici Hawaiani, Alo Ha.
La colonizzazione polinesiana
Tra le peculiarità di Kaua’i vi è anche la storia della sua colonizzazione e delle popolazioni che ha ospitato. Conosciamo con certezza che dall’attuale Ra’iatea (Polinesia francese) intorno all’anno mille vi fu una migrazione che giunse alle Hawai’i seguendo lo zenit della quarta stella più brillante del cielo Arcturus (hokule’a).
Migrazione ma anche la conquista tahitiana delle isole. Esse erano infatti abitate da una popolazione anch’essa di origine polinesiana. I Menehune (e si sono rifugiati via via piu’ a Nord rimanendo piu’ a lungo a Kauai. E Poi nei boschi. Ultimo rifugio fu la sperduta Nihoa e Mokumanamana isola di Nechker, piu’ a nord verso le Midway).
Sappiamo poco di loro. La lingua e i petroglifi fanno pensare ad una provenienza dalle isole Marchesi circa 2000 anni fa. Nell’immaginario popolare sono diventati piccoli uomini laboriosi. In realtà’ il termine piccolo si riferiva al loro stato di inferiorità sociale dopo la conquista tahitiana. Ma la loro laboriosità merita un approfondimento.
A Kauai hanno costruito il più grande bacino idrico dell'acquacoltura dell'isola, l'Alekoko Fishpond situato vicino al porto poco fuori Lihue. Fori nella diga consentono ai giovani pesci di entrare nello stagno dal fiume ma risultano poi troppo piccoli per consentire ai pesci cresciuti di tornare nel corso d’acqua.
Lungo il fiume Waimea dell’isola, troviamo Menehune Ditch,un antico acquedotto di irrigazione (auwai) che portava l'acqua dal fiume Waimea ai campi di taro della pianura. Gli archeologi considerano il fossato come un fenomeno ingegneristico. le pietre derivano da una cava distante oltre 10 km e le pietre sono tagliate e montate con precisione avrebbero richiesto strumenti e tecniche speciali che avrebbero dovuto essere normalmente non disponibili in quei tempi. E i successivi invasori non avrebbero saputo ripetere, come si può facilmente vedere confrontando gli heiau (templi) costruiti dopo l’anno mille.
Dalle altre isole, i menehune si rifugiarono nell’isola di Kaua’i e poi ancora nelle foreste dell’altopiano centrale. nel censimento del 1820 di Kaua?i voluto dal re Kaumuali?i, 65 persone si registrarono ancora come menehune.

Il territorio
La nazione polinesiana ha colonizzato i resti dell’antico e gigantesco oceano presente sulla Terra ai tempi del Triassico, la Panthalassa. Dalle profondità degli abissi, emergono montagne che non sono altro che edifici legati al particolare fenomeno del vulcanesimo dei cosiddetti punti caldi.
Kauai rientra anch’essa in questa tipologia di terre emerse.
L’isola ha un perimetro di circa 150 km con una forma grossomodo circolare con un asse maggiore est ovest pari a 46 km ed un Nord Sud pari a 38. Si staglia per più di 5500 metri dalla piana abissale e arriva fino a 1590 m slm con il monte Kawaikini.
La parte occidentale è la piu’ inaccessibile con sottili creste vulcaniche che si irradiano dal centro dell’isola verso l’oceano ed una orientale che declina dolcemente verso il litorale.
L’elemento che contraddistingue l’isola è Waimea Canyon, noto anche come il Grand Canyon del Pacifico. Si sviluppa per circa circa 16 km e profondo fino a quasi 1000 m.
Il nome e’ dato dalla combinazione WAI, acqua, e MEA che significa rossastro. Quindi "acqua rossastra", in relazione al colore che assume l’acqua quando trasporta i limi dal vivo colore ruggine. Colore derivato dalla decomposizione dei basalti ricchi in ferro del substrato roccioso. Il canyon è di origine tettonica e la profonda incisione è stata formata dal fiume Waimea che trae origine da uno dei luoghi più umidi della terra la cima centrale dell'isola, il Monte Wai?ale?ale.
La grande spaccatura del canyon ha origine nel lento sprofondamento di Kauai. L’immensa massa basaltica dell’isola è molto piu’ densa delle rocce del basamento e senza l’azione di spinta dei magmi affonda oggi lentamente sotto il livello del mare. In un processo che di definisce aggiustamento isostatico, tra qualche milione di anni Kaua’i diverrà come le attuali atolli delle isole Midway che troviamo lontane 1800 km a Nord Ovest.
I flussi di lava della Na Pali coast rappresentano la fase principale della costruzione dello scudo vulcanico di Kauai emerso sul mare circa 5,10 milioni di anni fa. Questi flussi di lava a letti relativamente sottili scendono delicatamente a 8-12 gradi di pendenza verso l’oceano. Al centro dell’isola troviamo un'importante struttura di collasso calderico che ha formato l'ampia area di vetta odierna di Mt.Wai 'ale'ale e l’area umida di AIaka'i Swamp.
Dalla caldera si sviluppano in modo radiale i fiumi dell’isola come Hanalei river, Wainiha river e il Wailua River (l’unico fiume navigabile delle Hawaii). Corsi d’acqua che prima di arrivare al mare si trasformano in cascate che generano arcobaleni e piccole lagune in cui potersi bagnare, come la bellissima Wailua fall o Manawaiopuna Falls resa famosa da Jurassic Park.
Recentissime sono le sabbie di dune calcaree litificate dell'area costiera di Maha'ulepu nella parte sudorientale dell’sola. E’ grazie a queste dune che possiamo conoscere il passato nascosto dell’isola grazie ai fossili ritrovati nella dolina (cavità grossolanamente circolare od ovale, più o meno ampia formatasi direttamente per dissoluzione della roccia calcarea a opera di acque superficiali) di Makauwahi.
La forza dell’oceano, dei fiumi e del vento hanno trasformato i neri basalti vulcanici dell’isola primordiale nelle stupende scogliere colorate dei colori dell’autunno, grazie alla alterazione chimica, e nelle strette valli della Na Pali Coast (Na Pali significa scogliere in hawaiano). Un tratto di costa di 30 chilometri sul lato nord-ovest di Kaua’i che si sviluppa da Ke’e beach al Polihale State park. Indubbiamente la parte più simile alla Polinesia e forse più bella delle Hawaiii. Uno dei paesaggi piu’ particolari ed emozionanti del pianeta.
La fauna
Kauai come le altre isole dell’arcipelago, dista dalle terre emerse continentali migliaia di chilometri (4000 circa dalla California). Non si hanno connessioni persino tra le isole stesse dell’arcipelago eccezion fatta per Ni’ihau un tempo unita a Kaua’i e il cluster di Moloka’i, Lana’i,e Maui. La colonizzazione animale ha trovato quindi ostacoli insormontabili a meno di poter contare su buone ali o pinne. prima dell’uomo i soli abitanti delle isole erano uccelli e solo tre specie di mammiferi una foca monaca e due specie di pipistrelli (uno estinto, conosciuto solo dalle ossa). Nessun rettile o anfibio.
Parlando di fauna terrestre hawaiana nativa ci riferiamo quindi quasi interamente agli uccelli che oltre a trovare una comoda terraferma dove nidificare e riposare lungo le migrazioni favorirono lo sviluppo della vegetazione grazie ai semi portati da altre terre e al guano prodotto. Col tempo le isole da scogli di lava divennero un paradiso di alberi e stagni in cui diverse specie di uccelli divennero stanziali. Data l'assenza di predatori naturali, gli uccelli si poterono evolvere crescendo in dimensioni, perdendo spesso l'attitudine al volo, rallentando i ritmi riproduttivi e perdendo la diffidenza istintiva nei confronti del mondo esterno. ll fenomeno della speciazione e della pressione evolutiva, portarono le specie degli uccelli ad occupare le nicchie ecologiche che non potevano essere occupate da altri generi animali. Si svilupparono specie inette al volo di dimensioni gigantesche. Lo spazio degli erbivori fu occupato da un'anatra che divenne l'antenato di un gruppo di giganteschi uccelli acquatici incapaci di volare chiamati "moa-nalo" , mentre lo spazio della catena alimentare dei carnivori fu occupato da una sorta di gufo trampoliere, Ibis e falchi anch’essi inetti al volo. Un po’ più’ recente (mezzo milione di anni) è l’arrivo nell’isola dell’uccello simbolo delle Hawaii l'oca hawaiana chiamata localmente il Nene. Ricordiamo, tra gli uccelli presenti solo alle Hawaii, l’Apapane una sorta di paffuto passero con un becco molto sottile e lungo e piumaggio rosso cremisi uniforme e l’Iiwi, una sorta di fringuello dal becco ricurvo e piumaggio rosso cupo.
L’arrivo delle popolazioni polinesiane, con le stesse modalità di quanto accadde in Nuova Zelanda con il Moa, spezzo’ il delicato equilibrio e la totalità’ delle specie di uccelli inetti al volo si estinse. Conosciamo la loro esistenza grazie solo alle fossilizzazioni eccezionali trovate tra le dune della parte orientale di Kaua’i o nei tunnel di lava.
Nelle zone del canyon di Waimea, troviamo molte specie animali rinselvatichite. Dalle prime specie portate dagli antichi navigatori come i maiali (pua?a), cani (poi) e galline (moa), alle successive capre e mufloni. Queste ultime popolano le valli delle parti occidentali e capita sovente di incontrarli durante il cammino.
La flora
All’arrivo dei primi colonizzatori, Kauai dovette apparire come un immenso giardino. I terreni di origine vulcanica sono eccezionalmente fertili e ogni seme che il vento o gli uccelli portavano, trovava immediatamente dimora e prosperava.
La distanza dalle altre terre emerse ha fatto si’ che la maggior parte delle specie si siano evolute in endemismi. Come per Il fiore simbolo delle Hawaii lo troviamo diffuso negli altopiani di koke’e state park: 'Ohi'a Lehua i cui fiori hanno numerosi stami a pennello e sono raggruppati sopra il fogliame. I fiori possono essere di vari colori, ma la stragrande maggioranza è di un color rosso vivo (come l’amore di una giovane fanciulla, Lehua per un giovane guerriero, Ohi’a raccontato da una leggenda locale)
Tra gli alberi ricordiamo il KOU e il MILO usato dagli antichi polinesiani per il legno morbido, resistente, a grana fine, usato per produrre scodelle, piatti e utensili. L’acacia KOA il cui legno compatto e duro veniva utilizzato per fabbricare lance, arpioni, bastoni, pagaie, pipe e strumenti musicali (ukeke), oltre all’uso tradizionale nelle costruzioni in legno. E da ultimo il Pandanus da frutto molto simile all’ananas, le cui foglie venivano utilizzate per fabbricare stuoie, vele o cestini.
L’isola è poi la patria di migliaia di altre specie vegetali portate per scopo ornamentale o produttivo. A partire dal taro, cocco e patate dolci che hanno accompagnato dalle loro terre d’origine i colonizzatori polinesiani, alla canna da zucchero, banane e guava dagli occidentali.
Le nostre scelte
L’isola di Kauai può’ essere esplorata, conosciuta e vissuta con varie modalità: a bordo di velieri, lungo i sentieri, in kayak o in elicottero.
Vi raccontiamo quelli che permettono secondo noi di respirare in pieno il soffio vitale dell’isola.
Alaka’i swamp. Una perla nascosta nel cuore dell’isola. Un sentiero con lunghe passerelle di legno per consentire un passaggio agevole sul terreno spesso fangoso. Il percorso ci porta ad ovest della vetta del monte Waialeale, uno dei luoghi piu’ piovosi della terra con una media di ben 12 metri all’anno. Qui i venti carichi di umidità incontrano la montagna e riempiono letteralmente l’immensa caldera vulcanica. Per fortuna non piove sempre ed è possibile percorrere questo sentiero partendo dal Kalalau lookout, al termine della State route 550. Si percorre una parte del Pihea trail per arrivare al punto panoramico di Kilohana. Il percorso attraversa paludi e stagni in un'atmosfera fresca e nebbiosa. Il cammino procede tra piante carnivore e i muschi dei tronchi delle felci e si illumina con le rosse infiorescenze Ohia. Sembra di essere in un racconto di fate e ti aspetti di vedere comparire qualche folletto nascosto tra i fiori di Ohia. Al termine si gode una splendida vista sull'oceano della baia di Hanalei.
Anche la Regina Emma moglie Kamehameha IV, nel 1871 volle visitare questa parte remota dell’isola. Piu’ di cento persone con cavalli e musicanti a seguito si avventurarono nella palude. La storia ci racconta di come la comitiva impiegò due giorni per completare il percorso. ma l’atmosfera magica del luogo fece sì che l’umore si mantenne e tutti passarono comunque una notte di canto, svago e allegria.
Kalalau trail. Sentiero di oltre 17 km sola andata che conduce da Ke’e Beach a Kalalau Beach lungo la costa di N?pali. Il Kalalau Trail fornisce l'unico accesso via terra a questa parte della costa. Il percorso si sviluppa in costa lungo imponenti scogliere e attraversa 5 valli lussureggianti prima di terminare a Kalalau Beach. Il terreno può’ essere estremamente scivoloso durante il periodo di maggiore pioggia ed è oggettivamente impegnativo e pericoloso. Il nostro consiglio e’ quello di limitarvi ai primi chilometri e arrivare ad Hanakapai’ai Beach ed eventualmente inoltrarvi lungo la valle fino ad incontrare la cascata omonima. Questo tratto è di libero accesso mentre il resto del trail necessita di una prenotazione specifica (https://camping.ehawaii.gov).
Fate questo percorso programmando di rientrare verso il tramonto, godrete di scorci emozionanti lungo la Na Pali Coast che si imprimeranno nel cuore e nella mente.
Awa'awapui trail - Cliff trail- Nu'alolo trail. La combinazione di due trail lungo i crinali della Na Pali Coast grazie alla riapertura del cliff trail a disegnare un loop grandioso. Il sentiero di Koke’e State park piu’ panoramico e di grande soddisfazione. Alle quote piu’ elevate il trail si sviluppa attraverso una fitta foresta per poi aprirsi in panorami emozionanti e paesaggi privi di vegetazione lungo le creste. Verso la fine di Nu’Alolo, la vista si apre verso destra lungo la Na Pali coast. Non ci sono parole per descrivere l’emozione dei colori dei versanti ruggine, gialli, ocra che si stagliano dall’oceano. Poi affacciandosi, prudentemente, possiamo vedere NU?ALOLO KAI. Una spiaggia intrappolata da due scogliere da cui partiva un impervio sentiero che la collegava a Nu?alolo ?Aina, un’area terrazzata coltivata con il taro. Una comunità di circa 100 persone abitò questo angolo remoto del pianeta fino al 1919, in totale autonomia grazie anche alla pesca. Dall’alto si vedono ancora le basi di pietra delle varie strutture abitative. Un esempio della divisione delle terre in Ahupua’a che partiva dal mare fino alle foreste delle montagne permettendo ai singoli di villaggi di avere sorgenti, legna, campi e aree di pesca.
Crociera a vela lungo la Na Pali coast. Il modo meno impegnativo ma non meno emozionante di godere della vista delle scogliere multi colore della Na Pali coast. Si possono vedere valli sospese profonde e strette con cascate ruggenti che sfociano nel mare. Ascoltare la storia delle piantagioni di canna da zucchero, vedere la traccia di antiche cascate ora esaurite, osservare foche monache e tartarughe marine e da Dicembre ad Aprile le balene (megattere) con i loro piccoli. E ascoltare le note dell’ukulele di Israel "IZ" che intona Somewhere over the Rainbow al tramonto. Un sogno.
Waipoo falls e Canyon trail. Per godere della vista del Waimea canyon la State Route 550 offre molti ottimi punti di osservazione. A nostro parere il migliore è il Pu'u Ka Pele lookout, vicino al miglio 13, offre l’angolo con la vista più vicina delle cascate Waipo`o e una bella visuale sulla valle. Poco piu’ avanti si trova un belvedere con un ampio parcheggio è il Pu`u Hinahina Lookout. Da qui partono sentieri comodi e sicuri che portano sopra le cascate di Waipoo. In un paio d’ore si giunge al punto panoramico più bello sul canyon con una visuale sull’intera spaccatura fino all’oceano. Sulla sinistra del punto panoramico si noterà un anello nella roccia, secondo la tradizione questo è il punto, in cui si è conficcato l’amo usato da Maui, il semidio polinesiano, per pescare dal fondo dell’oceano, l’isola di Kauai. L’amo da pesca, chiamato Manaiakalani, è oggi uno degli oggetti più belli dell’artigianato dell'isola, realizzato in osso o giada.
Suggerimenti
Per crociere veliche lungo la Na Pali Coast. La migliore compagnia è Capt Andy's Sailing Adventures. Si prenota on line dal sito http://napali.com. Star Na Pali Dinner Sunset Sail da non perdere ($165)
Per viste mozzafiato e foto indimenticabili il volo in elicottero non ha eguali. Vi consigliamo la compagnia Safari. Volo di 60 minuti lungo le valli e le cascate di Kauai. Il tour da scegliere: Deluxe Waterfall Safari. Prenotazione on line a tariffa agevolata ($199) su http://safarihelicopters.com
Esiste un villaggio hawaiano che è rimasto inalterato e che viene manutenuto da un gruppo di hawaiani: il Kamokila Hawaiian Village. Qui oltre alla visita culturale potete noleggiare canoe e vivere la bellissima esperienza di pagaiare in kaiak lungo il Wailua river e raggiungere dopo un trek di circa un’ora le Secret falls. Per info e prenotazioni http://villagekauai.com
Interessante per conoscere da vicino l’avifauna e la splendida vista il K?lauea Point National Wildlife Refuge. Info su http://hfws.gov/refuge/kilauea_point
Da non perdere la Makauwahi Cave Reserve. La grotta calcarea dove si trovano i fossili della fauna estinta e gli oggetti della preistoria dell’isola. Si trova al termine di una magnifica passeggiata lungo la costa il Maha'ulepu Heritage Trail. Info su http://cavereserve.org
Per informazioni sui percorsi e la natura de Koke’e state park, una visita al sito del museo vi aiuterà a programmare meglio i vostri passi. Info su http://kokee.org
Kauai e’ unica anche per le spiaggie. L’età antica dell’isola ha permesso all’erosione di creare ampie aree pianeggianti e le sabbie a formare lunghi arenili deserti. Vi suggeriamo la lunghissima spiaggia di Polihale state park nell’area Nord Ovest o la Kauapea beach nota a al termine di un breve trail al Nord dell’isola. Al tramonto la bellezza di queste spiagge vi fara’ commuovere.
Ultima notabilia e’ lo Spouting Horn Beach Park vicino a Poipu. Un belvedere in cui è possibile guardare un geysir freddo emettere un pennacchio di acqua di mare nell'aria ogni volta che le onde si incuneano sotto la piattaforma lavica e risalgono in superficie da un'apertura nella costa rocciosa. A seconda delle condizioni della marea e dell'oceano, l'acqua può schizzare fino a 20 metri nell'aria e creare arcobaleni tra gli spruzzi del mare. Poco distante un bel mercatino vi permetterà di acquistare oggetti di artigianato locale
Infine vi ricordo la possibilità di vivere con me e le altre guide kailas quanto avete scoperto con la lettura. Ci trovate sul sito www.kaials.it e potete contattare vittorio@kailas.it